Tra le tante stelle che si stanno mettendo in mostra in questa stagione, un giocatore che continua a dire la sua con una continuità impressionante è Bradley Beal, che da anni regala autentiche prodezze ai tifosi dei Washington Wizards e agli appassionati di basket NBA in generale, ma è quest’anno che è riuscito a compiere quel tanto agognato salto di qualità. La franchigia della capitale statunitense è ormai ampiamente tra le migliori ad Est da anni e nelle ultime quattro stagioni ha mancato in un solo caso l’approdo ai playoff. Nonostante ciò, la squadra fatica ad emergere e finora non è mai riuscita ad elevarsi al grado di contender, vuoi per la forza maggiore delle altre squadre che tra Est ed Ovest si contendono annualmente l’anello, vuoi per il fatto che Beal e il suo compagno di squadra John Wall siano spesso stati costretti a fare gli straordinari.

 

La coppia ha preso forma nel 2012, quando il giovane Bradley Beal (’93) è stato selezionato dai Wizards con la terza scelta assoluta al Draft ed è andato a comporre un duo a dir poco fenomenale con il classe ’90 John Wall, chiamato con la prima scelta due anni prima. I tifosi di Washington ripongono tante speranze nei due giovani talenti, attorno cui prende forma il nuovo corso dei Wizards, all’insegna della crescita e del ritorno al vertice dopo tanti anni. Beal, diventato nel frattempo un idolo indiscusso dalle parti della capitale, sembra aver ormai maturato l’esperienza necessaria per alzare l’asticella e compiere quel salto di qualità che permetterebbe ai Wizards di diventare una seria candidata al titolo.

 

Beal sta mettendo in mostra tutte le sue qualità da scorer puro e sta vivendo la miglior stagione della sua carriera, con medie di 23,6 punti, 4,5 rimbalzi e 4,2 assist a partita, rivelandosi un elemento imprescindibile dal punto di vista offensivo e non solo. Grazie anche e soprattutto al suo significativo apporto, i Wizards sono attualmente quarti nella Eastern Conference (33-24) e non intendono fermarsi. Il classe ’93 è cresciuto in maniera esponenziale anche grazie al suo compagno di squadra John Wall, ma se fino all’anno scorso i Wizards facevano parecchia fatica ad ingranare nelle partite in cui il numero 2 era out, quest’anno possono stare tranquilli, perché Beal ha fatto importanti progressi anche per ciò che concerne la leadership e la capacità di caricarsi la squadra sulle spalle.

 

La sua stagione a dir poco fantastica gli è valsa la prima chiamata della sua carriera per l’All-Star Game, in cui militerà tra le fila del Team LeBron e sarà l’unico rappresentante dei Washington Wizards, visto che John Wall si è infortunato e sarà costretto a stare fuori circa due mesi. Il 24enne parteciperà anche al Three-point Contest, la gara del tiro da tre punti, questo sabato, poi tornerà a concentrarsi sul resto della regular season, con molte partite in cui Beal non sarà in compagnia di John Wall e dovrà dimostrare, ancora una volta, di potercela fare anche da solo, come ha già fatto numerose volte, tra le quali la vittoria dello scorso 2 febbraio contro i Toronto Raptors, siglando 27 punti, catturando 6 rimbalzi e distribuendo altrettanti assist, e quella, più recente, contro i New York Knicks, contro cui ha messo a segno 36 punti, catturato 5 rimbalzi e servito ben 7 passaggi vincenti ai compagni.