Da quando i Seattle SuperSonics si sono trasferiti ad Oklahoma, cambiando il loro nome in Oklahoma City Thunder e subendo un radicale rinnovamento anche per ciò che concerne i colori delle divise, i tanti appassionati di NBA che abitano nella città situata nello stato di Washington continuano a sperare in un ritorno della loro squadra nella lega cestistica a stelle e strisce.

 

Un’ipotesi che, del resto, è spesso e volentieri saltata fuori, ma che almeno attualmente risulta difficilmente realizzabile, anche perché col ritorno dei Seattle SuperSonics la NBA sarebbe composta da 31 squadre e ci sarebbe disparità tra Est ed Ovest. Se per riavere una squadra nella propria città ci vorrà del tempo, perlomeno i tifosi di Seattle potrebbero presto tornare a respirare la magica atmosfera della pallacanestro NBA.

 

La lega, infatti, ha annunciato che intenderebbe organizzare una sfida della prossima preseason tra Golden State Warriors e Sacramento Kings alla Key Arena, stadio in cui i SuperSonics hanno disputato le loro partite interne dal 1967, anno della loro fondazione, al 2008, prima di trasferirsi ad Oklahoma, vincendo anche un titolo nel 1979 contro i Washington Wizards, che all’epoca si chiamavano Bullets.

 

La gara potrebbe disputarsi il prossimo 6 ottobre: si tratterebbe, dunque, della prima partita di NBA in quel di Seattle dopo circa dieci anni. L’ultima sfida disputata alla Key Arena, infatti, risale al 13 aprile 2008, giorno in cui i padroni di casa dei SuperSonics si imposero per 99-95 contro i Dallas Mavericks di Dirk Nowitzki, Jason Terry e Jason Kidd.

 

A decidere l’incontro furono anche e soprattutto i 19 punti del rookie Kevin Durant, selezionato al Draft 2007 con la seconda scelta assoluta, ai 18 di Nick Collison, che insieme a KD è poi andato a comporre il roster dei Thunder, e ai 13 dell’altra matricola Jeff Green (quinta scelta al primo turno), attualmente in forza ai Cleveland Cavaliers.

 

I riflettori saranno puntati proprio su KD, che tornerà nello stadio in cui ha avuto inizio la sua carriera, ma anche sui Sacramento Kings, che nel 2013 erano ad un passo dal trasferirsi a Seattle, con la lega che annullò la mossa della franchigia californiana. Si tratterebbe, dunque, di una partita dal valore piuttosto significativo per vari aspetti e, inoltre, potrebbe rappresentare la spinta decisiva per far sì che la NBA torni a Seattle e non soltanto per una partita di preseason.

 

Al di là dell’aspetto romantico, con il ritorno di Durant alla Key Arena che lo vide affacciarsi timidamente al competitivo e affascinante mondo della NBA, il commissioner Adam Silver avrebbe scelto Golden State Warriors e Sacramento Kings in quanto le due squadre sono quelle situate geograficamente più vicino a Seattle, insieme ai Portland Trail Blazers.

 

La scelta di non far disputare a Seattle una partita degli Oklahoma City Thunder, invece, è motivata anche e soprattutto dal fatto che buona parte degli appassionati di NBA della città capoluogo della contea di King non è particolarmente affezionata ad OKC, la squadra che ha preso il posto di quella che loro hanno potuto ammirare e supportare per poco più di quarant’anni e che non vedono l’ora di tornare a vedere all’opera.

 

I SuperSonics hanno lasciato la città in tempo per disputare la regular season 2008-2009 ad Oklahoma e la loro ultima scelta al Draft risponde al nome di Russell Westbrook, anche se l’MVP in carica ha sempre difeso i colori dei Thunder, essendo stato chiamato con la quarta scelta assoluta al Draft tenutosi appena una settimana prima dello spostamento della squadra ad Oklahoma. La prima scelta ufficiale di OKC, invece, è stato James Harden (terza chiamata del primo turno nel 2009 ed attualmente in forza agli Houston Rockets).