La vittoria di misura ottenuta contro degli Houston Rockets reduci da quattro successi di fila si era rivelata agrodolce per i New Orleans Pelicans, che nel finale avevano dovuto fare i conti con il terribile infortunio occorso a DeMarcus Cousins. In una delle sue frequenti lotte per conquistare un rimbalzo, infatti, Boogie si era procurato la rottura del tendine d’Achille, chiudendo anzitempo la propria stagione.

 

Una beffa amara per la franchigia della Louisiana, che grazie anche e soprattutto alle prestazioni atomiche del duo composto da Anthony Davis e DeMarcus Cousins si era rivelata una delle squadre più intriganti della Western Conference e dell’intera lega, tanto da dire la sua in ottica playoff e issarsi nelle prime cinque posizioni ad Ovest. Dopo l’infortunio di quello che a detta di molti è il miglior centro della lega, i Pelicans sono corsi ai ripari, assicurandosi il cartellino di Nikola Mirotic, arrivato dai Chicago Bulls per rinforzare la squadra.

 

Le cinque sconfitte nelle sei partite successive all’infortunio di Cousins lasciavano presagire una graduale quanto inevitabile discesa per New Orleans, attesa da un finale di stagione a dir poco complicato senza il contributo determinante del possente numero 0. Prima dell’All-Star Break, però, i Pelicans hanno rialzato la testa, portando a casa tre vittorie in altrettante gare, per poi allungare la striscia positiva a sei vittorie consecutive.

 

La squadra guidata da coach Alvin Gentry è attualmente quinta in classifica e può tranquillamente giocarsela con i San Antonio Spurs e i Minnesota Timberwolves per il terzo o quarto posto. Grandi meriti dell’ottimo andamento dei Pelicans vanno anche e soprattutto al leader del gruppo Anthony Davis, che ha dimostrato di essere in grado di imprimere la propria mentalità vincente al resto della squadra anche senza il contributo del compagno DeMarcus Cousins, con cui forma una coppia devastante e bellissima da ammirare in azione.

 

Le Twin Towers rappresentano una certezza importante per New Orleans, ragion per cui in pochi si sarebbero aspettati che la squadra della Louisiana avrebbe continuato a stupire e a raccogliere vittorie pesanti con il solo Anthony Davis in quintetto. The Brow, però, non era della stessa idea e lo ha dimostrato in poco tempo, permettendo ai suoi di sconfiggere a domicilio gli Oklahoma City Thunder per 114-100 con una doppia doppia da 43 punti e 10 rimbalzi, con tanto di 3 palle recuperate e una stoppata.

 

Il numero 23, quindi, mette a referto 44 punti, 17 rimbalzi, 6 palle recuperate e 3 stoppate nel successo per 138-128 in casa dei Brooklyn Nets e ripetendosi nelle vittorie con i Detroit Pistons (38 punti, 10 rimbalzi e 2 stoppate), i Los Angeles Lakers (42 punti, 15 rimbalzi, 3 palle recuperate e 2 stoppate), i Miami Heat (45 punti, 17 rimbalzi, 5 palle recuperate e altrettante stoppate), i Milwaukee Bucks (27 punti, 13 rimbalzi, 2 palle recuperate e altrettante stoppate) e i Phoenix Suns (53 punti, 18 rimbalzi e 5 stoppate).

 

Nelle ultime sei partite, tutte vinte dai New Orleans Pelicans, Anthony Davis ha fatto registrare medie assurde: 41,5 punti, 15 rimbalzi, 3 palle recuperate e 3,2 stoppate. Tali numeri testimoniano in maniera netta ed evidente la grandissima importanza che AD ha nel sistema di Gentry, oltre a chiarire una volta per tutte i dubbi di chi riteneva che senza Cousins il classe ’93 avrebbe faticato e non poco e la squadra sarebbe scesa drasticamente in classifica.

 

The Brow è stato abile nel prenderla per mano, ricevendo in cambio un aiuto notevole da gran parte dei suoi compagni, in particolar modo da un Jrue Holiday particolarmente prolifico e spesso e volentieri decisivo, da un Nikola Mirotic che sta dando una gran mano ai suoi nuovi compagni, rendendo inoltre più profonda e competitiva la second unit, e da un Rajon Rondo che si conferma maestro nel distribuire una quantità industriale di assist intelligenti e mai banali. Alla luce di tutto ciò, riusciranno i Pelicans a guadagnarsi un posto nei playoff?

 

Se è vero che cantar vittoria, soprattutto se con largo anticipo, può rappresentare un rischio non da poco, anche perché le numerose squadre alle spalle dei Pelicans continuano a credere nella qualificazione ai playoff (Portland Trail Blazers, Oklahoma City Thunder, Denver Nuggets, Los Angeles Clippers e Utah Jazz), è pur vero che New Orleans sia riuscita a dimostrare di potercela tranquillamente fare anche senza l’apporto di DeMarcus Cousins, aggrappandosi al talento esplosivo di un Anthony Davis che ha fame di playoff, avendoli disputati una sola volta fin qui, peraltro perdendo in malo modo al primo turno contro i Golden State Warriors, nel 2014-2015.

 

Cousins, dal canto suo, non ha mai preso parte alla post season nei suoi primi otto anni in NBA e quest’anno avrebbe potuto farlo tranquillamente, se non fosse stato per il tremendo infortunio riportato poche settimane fa. Uno stimolo in più per i suoi compagni, Davis in testa, per continuare su questa strada e dimostrare alle avversarie di aver ormai raggiunto la maturità necessaria per giocarsela in un contesto tanto affascinante quanto complicato qual è quello dei playoff e (perché no?) anche per mettere in difficoltà squadre sulla carta superiori.

 

The Brow, che ha anche omaggiato il suo amico e compagno di squadra Cousins nel recente All-Star Game, scendendo in campo in quel di Los Angeles con la canotta di Boogie, è probabilmente il migliore della lega nel suo ruolo ed è uno dei pochi giocatori a sapersi rendere devastante su entrambi i lati del campo, ragion per cui sfidare New Orleans resta un’impresa ardua nonostante l’assenza di Cousins. Sarebbe stato bello vederli lottare ancora insieme, fino alla fine, per raggiungere i playoff e poi ammirarli in azione nella post season, a cercare di portare i Pelicans il più in alto possibile, ma il destino purtroppo è crudele e, tra i tanti giocatori che sono usciti di scena con largo anticipo, non ha fatto sconti nemmeno a Boogie.

 

Al di là della brutalità dell’infortunio, che da un lato interrompe in maniera ingloriosa la stagione di un giocatore fenomenale proprio sul più bello e dall’altro gli impedirà di partecipare ai playoff, ciò che sorprende maggiormente è che i New Orleans Pelicans siano riusciti a mantenersi in alto, senza lasciarsi andare appigliandosi a degli alibi, ma trovando ancor più forza e carattere per lottare e continuare ad inseguire concretamente il proprio obiettivo. Ciò detto, permane un altro dubbio, ossia se i Pelicans faranno una buona figura in caso di approdo ai playoff: anche in questo senso, quasi sicuramente AD risponderà sul campo, come solo lui sa fare.