È durata circa due mesi, ma è destinata a concludersi tra pochi giorni la lunghissima lontananza di Kawhi Leonard dai campi NBA. Il fuoriclasse dei San Antonio Spurs, infatti, sembra pronto per tornare a dare il suo contributo alla causa in vista dell’imminente gara interna contro i New Orleans Pelicans, un duello piuttosto importante per gli Speroni, anche e soprattutto in ottica playoff.

 

Leonard ha giocato fin qui appena 9 delle 66 partite disputate dai suoi Spurs, con medie di 16,2 punti, 4,7 rimbalzi e 2,3 assist. Dopo essersi classificato al terzo posto nella volata per l’MVP, finendo dietro al vincitore Russell Westbrook e al secondo classificato James Harden, ed aver recitato un ruolo di primo piano nel corso degli scorsi playoff, la stagione attualmente in corso è nata sotto una cattiva stella per il numero 2 della squadra nero-argento, costretta a fare a meno di lui per gran parte della regular season.

 

Gregg Popovich è riuscito, almeno in parte, a trovare le contromisure ideali per sopperire all’assenza di Leonard, affidando a LaMarcus Aldridge le chiavi del gioco dei suoi e valorizzando alcuni dei giovani e dei giocatori meno utilizzati presenti nel proprio roster, tra cui i vari Murray, Bertans e Forbes, affidandosi a veterani del calibro di Ginobili, Parker e Gay e facendo in modo che gli Spurs restassero nei piani alti della Western Conference. San Antonio è attualmente al settimo posto (37-29) ed è reduce da dieci sconfitte nelle ultime tredici partite disputate: la qualificazione ai playoff, dunque, appare tutt’altro che scontata.

 

Il rientro di Leonard, in questo senso, potrebbe essere ancor più significativo, perché restituirebbe agli Speroni un giocatore in grado di caricarsi il peso della squadra sulle spalle e portarla a superare anche gli ostacoli apparentemente insormontabili. Prima di riabbracciare la propria stella, la più luminosa del firmamento nero-argento, i texani dovranno vedersela con gli Houston Rockets nel derby e con gli Orlando Magic, quindi potranno sfidare i sorprendenti New Orleans Pelicans del devastante Anthony Davis con un’arma in più, un campione che è mancato e non poco agli Spurs e all’intera lega.

 

Gli Spurs si qualificano ai playoff da ben 20 anni di fila, dunque una mancata partecipazione alla post season rappresenterebbe una delusione enorme per una squadra che nell’ultimo ventennio ha spesso e volentieri dominato, ad Ovest e non solo. Il quadricipite di Leonard è guarito da tempo, semmai è il dolore che prova ogni qual volta che affatica il muscolo che gli ha fatto alzare nuovamente bandiera bianca lo scorso 13 gennaio, al termine della gara vinta con un netto 112-80 ai danni dei Denver Nuggets, anche e soprattutto grazie ai 19 punti, 8 rimbalzi, 4 assist, 4 palle recuperate e una stoppata del classe ’91 originario di Riverside.

 

Dopo i risultati deludenti raccolti nelle ultime settimane, Popovich avrebbe chiesto al principale punto di riferimento della sua squadra di provare a convivere con il dolore e rientrare in campo in quest’ultimo scorcio di regular season, al fine di dare una mano concreta ai suoi compagni in una volata finale che si preannuncia a dir poco infuocata. Mai come quest’anno, infatti, gli Spurs rischiano seriamente di non approdare ai prossimi playoff, anche perché hanno lo stesso numero di vittorie e soltanto una sconfitta in meno dei Denver Nuggets noni e degli Utah Jazz decimi.

 

Sarà sufficiente il rientro del numero 2 per raddrizzare in maniera significativa la propria situazione in classifica e guadagnarsi un posto tra le otto migliori classificate della Western Conference? Ma, soprattutto, riuscirà Kawhi Leonard a vincere il dolore al quadricipite e a tornare a dominare in lungo e in largo sul parquet, come faceva fino a pochi mesi fa? A queste domande avremo una risposta in questo finale di regular season, quel che è certo è che la sfida tra Spurs e Pelicans, in programma nella notte tra giovedì e venerdì, non sarà una partita come le altre.