Dopo un inizio abbastanza anonimo fatto di prestazioni opache e subito definito come un giocatore “bollito”, Josè Calderon è diventato parte integrante delle rotazioni dei Cleveland Cavaliers, mettendo il suo zampino nelle ultime vittorie e riprendendosi una rivincita nei confronti dei suoi detrattori.

Infatti, da quando gli sono stati dati maggiori minuti in campo, è diventato una vera e propria arma in più in quel di Cleveland. La vera marcia in più è stata in particolare sui pick & roll, specialità nel quale il veterano NBA è un vero e proprio maestro.

Vediamo assieme alcune delle sue statistiche delle sue ultime 10 partite: a dispetto della media stagione di 16.1 minuti a partita, negli ultimi match disputati sta giocando 20.4 minuti a partita. Il suo NetRTG (differenza tra punti realizzati e punti subiti ogni 100 possessi) ha subito una clamorosa impennata: 13.5 contro un 4.4 stagionale. Andando inoltre ad analizzare la sua TS% (True shooting percentage, statistica che misura la percentuale di tiro inserendo nella misurazione i tentativi da tre punti e tiri liberi oltre ai convenzionali tentativi da due), si riesce davvero a capire quanto stia mettendoci del suo nelle ultime uscite: una percentuale davvero alta: ben del 74%, contro un 65.2% stagionale. The last but not the least, come si suol dire nei paesi anglosassoni, il rapporto vittorie/sconfitte quando Calderon parte titolare: 23-9.

Quello appena sopra descritto è stato evidente soprattutto nell’ultima uscita dei Cavs contro i Raptors: non solo ha surclassato il suo diretto avversario Kyle Lowry, ma è anche stato uno dei migliori giocatori del match. A fine partita infatti ha fatto registrare 19 punti (season-high), 4 assist e 5 rimbalzi ed un team high per quanto riguarda il plus/minus (+27).

E a confermare le impressioni che si hanno dall’esterno è proprio Calderon stesso: “Sto benissimo” – afferma – “Mi sento alla grande sul parquet e mi sento davvero a mio agio con i miei compagni di squadra. So che cosa vogliono da me e che cosa voglia io da loro. C’è davvero un grande affiatamento tra di noi.”

C’è anche la “benedizione” di LeBron James:

La sua abilità al tiro ed essere molto intelligente nella gestione dei nostri possessi gli permette di fare bene” – dice LeBron James del suo compagno – “Penso sia davvero un giocatore molto intelligente“.

La domanda ora è questa: si guadagnerà un posto nelle rotazioni dei playoff?

La risposta che viene spontanea è sì, in quanto può portare la sua qualità e la sua esperienza da veterano, aiutando un giocatore giovane ed inesperto come Clarkson ad affrontare la dura postseason.

 

Francesco Tarquinio