Appena due anni fa, Kobe Bryant appendeva gli scarpini al chiodo, annunciando il ritiro dal basket giocato dopo 20 anni ad altissimi livelli con la maglia dei Los Angeles Lakers, con cui ha vinto praticamente di tutto (5 titoli NBA, un MVP della regular season, 2 MVP delle Finals, 4 MVP dell’All-Star Game, rientrando 9 volte nell’All-Defensive First Team, 11 nell’All-NBA First Team e partecipando 18 volte all’All-Star Game).

 

Alla luce di tutto ciò, Bryant è stato indubbiamente uno dei giocatori più iconici e rappresentativi della sua generazione e per qualche anno ha avuto l’occasione di fronteggiare il suo mito Michael Jordan, vera e propria leggenda della pallacanestro a stelle e strisce. MJ rappresenta ancora oggi un autentico punto di riferimento non soltanto per le guardie tiratrici, come Kobe, ma per chiunque approcci all’universo NBA.

 

In merito alla sfida uno contro uno dei suoi sogni, l’ex gloria dei Los Angeles Lakers non ha avuto esitazioni: “Mi piacerebbe affrontare in uno contro uno il Michael Jordan del 1991, senza dubbio”. In quell’anno, Jordan si mise al dito il primo dei 6 anelli vinti in carriera con i suoi Chicago Bulls, aggiudicandosi anche il secondo MVP della regular season e il primo delle Finals, sconfiggendo nell’ordine New York Knicks (3-0), Philadelphia Sixers (4-1), Detroit Pistons (4-0) e proprio i Lakers (4-1) nelle Finals.

 

Bryant e Jordan non hanno mai avuto modo di sfidarsi nelle Finals, ma si sono comunque incrociati più volte in regular season, dando vita ad epiche battaglie in cui da una parte l’affermato leader dei Bulls recitava il ruolo di padrone della lega e, dall’altra, il giovane talento dei Lakers sognava di ricalcarne le orme. Del resto, in molti ritengono che il Black Mamba sia il degno erede di Michael Jordan, ed è facile intuirne il perché.