Nella notte, Dwyane Wade è stato autentico protagonista dell’inaspettato successo per 113-103 con cui i suoi Miami Heat si sono imposti al Wells Fargo Center di Philadelphia contro i padroni di casa dei Sixers, rimettendo in equilibrio la serie del primo turno dopo la sconfitta riportata in gara-1. Flash, infatti, ha messo a referto 28 punti, 7 rimbalzi, 3 assist e 2 palle recuperate col 68,7% al tiro (11/16) in uscita dalla panchina, risultando a dir poco determinante per il successo dei suoi e tornando ad offrire una prestazione degna del Wade che dominava la lega qualche anno fa al fianco di LeBron James e Chris Bosh.

 

36 anni compiuti lo scorso 17 gennaio, Wade ha un legame piuttosto significativo con Miami, in cui ha giocato e vissuto per i primi tredici anni della sua carriera, aggiudicandosi ben 3 titoli NBA e un MVP delle Finals, nonché un titolo di miglior marcatore della regular season, 12 convocazioni all’All-Star Game e un MVP dell’evento. Dopo aver lasciato la Florida, nell’estate 2016, per tornare nella sua città natale, Chicago, ha dovuto fare i conti con non poche difficoltà, vivendo un’annata piuttosto complicata con i Bulls. Non è andata meglio a Cleveland, dove ha ritrovato il suo amico fraterno LeBron James, compagno di tanti successi.

 

Dopo aver iniziato la regular season da poco conclusasi da titolare con i Cavaliers, non riuscendo però a convincere, ha chiesto a coach Lue di fargli fare il sesto uomo in favore di J.R. Smith, che prima del suo arrivo era la guardia titolare della squadra campione NBA nel 2016. Da riserva di lusso della franchigia dell’Ohio, Wade ha fatto registrare medie di 11.1 punti, 3.9 rimbalzi, 3.5 assist, 0.9 palle recuperate e 0.7 stoppate in 46 partite, per poi tornare ai Miami Heat prima della trade deadline in cambio di una seconda scelta al Draft 2024.

 

Acclamato dai tifosi degli Heat in occasione del suo ritorno, Wade ha disputato fin qui 21 partite di regular season nella sua seconda esperienza in quel di Miami, mettendo a referto medie di 12 punti, 3.4 rimbalzi, 3.1 assist, 0.9 palle recuperate e 0.7 stoppate. Flash, dunque, ha dato un contributo più che rilevante nel ritorno ai playoff dei suoi, piazzatisi al sesto posto ad Est con 44 vittorie e 38 sconfitte, rilanciandosi alla grande dopo la parentesi con più ombre che luci a Cleveland.

 

La scorsa estate, prima di raggiungere il suo amico LeBron James in Ohio, Wade sarebbe potuto approdare ad Oklahoma, dove avrebbe rivestito un ruolo di primo piano, presumibilmente da leader e principale punto di riferimento della second unit, al fianco dell’altro grande amico Carmelo Anthony e di giocatori del calibro di Paul George e Russell Westbrook. Proprio in merito alla gran stagione dell’MVP della scorsa regular season, Wade ha risposto così a chi critica il numero 0 di OKC: “Per due anni consecutivi ha chiuso la stagione con una tripla doppia di media e c’è ancora chi lo critica…Dovrebbero smetterla di criticarlo”, difendendo dunque The Brodie dalle accuse di pensare soltanto alle statistiche e di non essere così decisivo per la sua squadra.