Protagonista sin qui di un ottimo percorso ai playoff, in particolar modo di una prestazione sontuosa in gara-5 vinta contro gli Utah Jazz, partita in cui ha messo a referto 41 punti, 7 rimbalzi, 10 assist e una palla recuperata col 59,1% al tiro (13/22) e un insensato 80% da tre (8/10), Chris Paul è pronto per disputare per la prima volta nella sua carriera le finali di Conference.

Selezionato con la quarta scelta assoluta al Draft 2005 dai New Orleans Hornets, infatti, il prodotto di Wake Forest ha preso parte per dieci volte sin qui alla post season, inclusa la stagione attualmente in corso, arrendendosi cinque volte al primo turno (due con i New Orleans Hornets e tre con i Los Angeles Clippers) e quattro volte alle semifinali di Conference (una in quel di New Orleans e tre a Los Angeles). 

Il classe ‘85 ha dovuto attendere ben 86 partite di playoff prima di approdare per la prima volta alle finali di Conference, il che lo rende il primo giocatore della storia ad impiegare così tanto tempo per disputare per la prima volta la serie la cui vincente ottiene il diritto di giocarsi la vittoria del titolo nelle Finals. Restando in tema di record, Paul è anche l’unico ad aver fatto registrare almeno 40 punti e 10 assist senza palle perse.

Con 24.6 punti, 7 rimbalzi, 6.2 assist e 2.2 palle recuperate per gara col 48% al tiro e il 44,1% da tre, Chris Paul nella serie contro i Jazz ha dimostrato di avere una voglia matta di sfatare il tabù semifinali di Conference, sempre perse dal nativo di Lewisville nelle precedenti quattro occasioni, e una gran voglia di rivalsa nei confronti della franchigia di Salt Lake City, che l’anno scorso, proprio in semifinale di Conference, estromise con una clamorosa rimonta i Los Angeles Clippers di CP3, imponendosi per 4-3. 

Raggiunto il tanto agognato obiettivo, però, non è certo giunto il momento di accontentarsi per il talentuoso playmaker che ha compiuto 33 anni lo scorso 6 maggio e che è pronto ad alzare l’asticella per mettere per la prima volta in carriera in bacheca qualcosa di veramente speciale. “Abbiamo bisogno di vincere altre otto partite per centrare il nostro traguardo”, ha dichiarato Paul, facendo ben intendere che i Rockets hanno nel mirino la conquista dell’anello. E se la squadra di D’Antoni ha potuto permettersi di allargare i propri orizzonti, molti meriti vanno anche e soprattutto al loro numero 3, che ha convinto anche i più scettici al fianco di James Harden.