Trust the process! Trust the process”: da tempo nelle vie di Philadelphia non si sente altro. Si respira un’aria nuova, un’aria di speranza e ottimismo che non si sentiva dai tempi in cui Allen Iverson calcava il Wells Fargo Center e incendiava il pubblico grazie alle sue incredibili e sorprendenti giocate. Dopo anni di buio pesto e delusioni, Phila è tornata finalmente nell’élite del basket americano imponendosi come una tra le migliori squadre dell’Est, giocandosi il trono con squadre del livello di Boston, Cleveland e Toronto.

I 76ers hanno concluso una stagione fondamentale nel loro percorso di crescita (52-30) e visti i 4 anni precedenti nei quali non si erano raggiunte nemmeno le 30 vittorie, questo è stato l’anno della svolta. Il valore aggiunto è stata la definitiva esplosione di alcuni dei giovani più interessanti del panorama NBA, ovvero Joel Embiid e Ben Simmons. Chi rappresenta al meglio il cosiddetto “Process“, è proprio colui che ha forgiato questo “slang”: Joel Embiid, scelta numero 3 al Draft 2014.  Il centro camerunese deve aspettare però la stagione 2016/2017 prima di esordire sul parquet a causa dei numerosi infortuni che ne hanno tormentato i primi esordi.  Risolti i problemi fisici, Joel si carica la squadra sulle spalle e a suon di grandi prestazioni ne diventa leader, sia tecnico che carismatico.

Allo stato attuale The Process è uno dei migliori centri dell’intera lega ed insieme al compagno Ben Simmons, formano una delle coppie più affascinanti e promettenti dell’intera lega.  Il QI cestistico e le enormi potenzialità non ancora espresse del play australiano unite alle qualità  del centro camerunese, portano i tifosi di Phila e non solo, a credere che questo binomio sarà il volto dell’NBA dei prossimi anni.  Quest’anno è stato il punto di partenza di una nuova era, ma cosa ci si può aspettare dall’anno prossimo?  The Process è stato chiaro: lui vuole vincere subito, sa che questa squadra ne ha le potenzialità per farlo e l’innesto di un Top Player quest’estate aumenterebbe esponenzialmente le possibilità per il titolo.

Joel ha tutto per essere un MVP: qualità, leadership, peso mediatico ma anche tanta voglia di migliorarsi, concetto non proprio banale al giorno d’oggi.  A livello tecnico e fisico non ha eguali nella lega e l’asse creata con Simmons gli permette di generare punti ad ogni match (21.4 in Regulas Season), difensivamente ha mostrato di essere un gran stoppatore e ottimo in protezione a canestro.  Joel l’ha detto chiaro e tondo:

 

“La prossima stagione sarà la stagione giusta per vincere il titolo di MVP”

 

Phila c’è, Embiid è in crescita continua, perché non crederci?