Per la terza volta nel corso della sua carriera, tra il titolo e Kevin Durant anche quest’anno c’è LeBron James. Dopo aver perso per 4-1 con i suoi Oklahoma City Thunder al cospetto dei Miami Heat del Big Three composto da James, Wade e Bosh, infatti, KD ha affrontato nelle ultime due stagioni The King alle Finals, battendolo con un netto 4-1 lo scorso anno, in cui portò a casa anche l’MVP delle Finals.

 

Le cose stanno seguendo il copione della passata stagione anche in questa post season, con i Warriors attualmente avanti 3-0 e trascinati da uno straripante Durant, contro cui il solo LeBron può fare davvero ben poco. Tra i due c’è un rapporto di profonda stima ed amicizia, tanto che spesso e volentieri si sono sostenuti a vicenda dentro e fuori dal campo: qualche mese fa, ad esempio, Durant ha appoggiato in pieno James in merito alle critiche subite dal quattro volte MVP dalla giornalista di Fox News Laura Ingraham.

 

KD si avvia verso il secondo titolo e il secondo MVP delle Finali della sua carriera, mentre LeBron è ad un passo dalla sesta sconfitta in nove finali disputate in carriera. Quest’ultimo ha elogiato il rivale in conferenza stampa, non risparmiandosi una frecciatina ironica ai Portland Trail Blazers: “Tutti sapevano che Kevin Durant sarebbe diventato un autentico fenomeno, sin dal giorno del Draft lo si intuiva. Voglio dire, tutti tranne Portland”.

 

I Blazers, infatti, al Draft 2007 avevano la prima scelta assoluta e, dunque, la possibilità di scegliere KD, ma preferirono puntare tutto su Greg Oden, sbarcato in NBA con l’etichetta di futuro campione e rivelatosi in seguito una vera e propria meteora, anche e soprattutto a causa di numerosi infortuni. I Seattle SuperSonics, poi divenuti Oklahoma City Thunder, non si fecero scappare la ghiotta chance e pescarono Durant con la seconda scelta del primo giro.

 

Già nel 1984, la franchigia dell’Oregon si era resa protagonista, suo malgrado, di un episodio simile: in quel caso, con la seconda scelta del primo turno, Portland scelse Sam Bowie, concedendo ai Chicago Bulls la possibilità di prendere Michael Jordan, che sarebbe poi divenuto il miglior giocatore al mondo e li avrebbe portati a ben 6 titoli NBA. 

 

Insomma, nonostante siano passati più di dieci anni dal Draft che vide l’ingresso nella lega del futuro MVP Kevin Durant, il secondo storico quanto clamoroso errore di valutazione dei Portland Trail Blazers è ancora oggi tema di discussione, anche e soprattutto per chi, come LeBron James, la lega la conosce bene, troppo bene.