Il Draft NBA è uno spartiacque nella vita di tutti gli atleti: essere scelto vuol dire vedersi aprire le porte dell’Olimpo, prospettive di vita totalmente differenti e l’opportunità di riscrivere la storia, ma non sempre è così.

  • Draft 2010:  Dwayne Collins
  • Draft 2011: Isaiah Thomas
  • Draft 2012: Robert Sacre
  • Draft 2013: Janis Timma
  • Draft 2014: Cory Jefferson
  • Draft 2015: Luka Mitrovic
  • Draft 2016: Tyrone Wallace
  • Draft 2017: Alpha Kaba
  • Draft 2018: Kostas Antetokounmpo

Queste sono le scelte numero 60 degli ultimi Draft a partire dall’anno 2010: di tanti non ricorderemo nemmeno il viso, la loro carriera e nemmeno la voce di Adam Silver che ne proclama la destinazione.  Di alcuni si sono perse le tracce: c’è chi ha chiuso con il basket anzitempo puntando ad un futuro diverso dell’atleta, chi ha continuato, ma rimanendo ai margini delle rotazioni delle rispettive squadre e infine c’è anche chi ce l’ha fatta.  Dei tanti l’unico che in qualche modo si innalzato dal “gradino più basso della piramide” è Isaiah Thomas: play scelto da Sacramento e che nel corso del tempo ha saputo affrontare una sfida sin da subito in salita: partendo “dall’ultimo della classe” fino a papabile MVP nella stagione 2016/2017 con i Boston Celtics.  La storia di Thomas ha fatto notizia in tutto il mondo ed emblematica è la foto che vede ritratto il play appena scelto da Sacramento che stringe la mano all’unico giornalista che decise di intervistarlo, l’unico che si interessò a quella point guard alta a malapena un metro e ottanta e che a detta di molti, era destinata a sparire nel giro di qualche anno.  Lui ha saputo zittire gli scettici e ha saputo costruire un futuro che probabilmente, nemmeno lui pensava di raggiungere.

 

Qualche ora prima del Draft a Brooklyn, l’ormai GURU della sessantesima scelta al Draft, decide di lasciare un messaggio al prossimo “ultimo della classe” dando un benvenuto molto originale tramite Twitter:

 

“Chiunque sia scelto con la sessantesima chiamata stasera, mi chiami immediatamente.  Gli dirò la formula per fare bene”

 

Poche ore dopo, viene chiamata l’ultima scelta di questo Draft 2018: Philadelphia sceglie un certo Kostas Antetokounmpo dell’Università di Dayton che verrà immediatamente girato ai Dallas Mavericks.  Il lungo in questione non è altro che il fratello minore del più famoso Giannis, stella dei Milwaukee Bucks, e di Thanasis, meteora in NBA con i New York Knicks e attualmente al Panatathinakos in Grecia.  Kostas, a differenza dei fratelli, parte con la scelta peggiore in famiglia (Giannis fu scelto con la numero 15, mentre Thanasis con la 51) e dovrà imporsi nonostante le esperienze sportive dei fratelli: il primo vera e propria superstar della lega, il secondo una veloce e fugace presenza in NBA.  I geni del basket non mancano alla famiglia Antetokounmpo e l’ultima scelta al Draft 2018 è pronta a mettersi alla prova.

Kostas, letto l’invito del collega ai Lakers, accetta il supporto in questo suo percorso di crescita ed il giorno seguente al Draft dopo uno scambio di battute sul social Twitter, i due concordano la partnership. Chissà se il play ex Cavs si dimostrerà un buon mentore e riuscirà a tirare fuori il meglio da quel ragazzo proveniente dalla Grecia.  Isaiah è convinto di poter tramandare la “formula del successo” e Kostas ne è il prescelto: avremo un altro “Greek Freak” nella lega o è meglio prepararci per un’altra meteora?