La Notte degli Oscar NBA ha riservato il consueto carico di emozioni e divertimento dall’inizio alla fine, mettendo in mostra alcuni dei migliori cestisti di ieri (tra i tanti, Kareem Abdul-Jabbar, Bill Russell, Oscar Robertson, Dikembe Mutombo e gli analisti di TNT Charles Barkley e Shaquille O’Neal) e di oggi e personalità del mondo dello spettacolo (la comica e attrice Niecy Nash, la modella e attrice Karrueche Tran, la modella Damaris Lewis) e della musica (il rapper Travis Scott, la ballerina e cantante Normani Kordei Hamilton). Abilmente condotto da Anthony Anderson, l’evento tenutosi al The Barker Hangar, teatro situato in quel di Santa Monica, ha visto numerose sorprese e conferme nelle premiazioni. Di seguito i nomi dei vincitori degli NBA Awards 2018.

 

James Harden, MVP

 

MVP – James Harden: Per il Barba si tratta del primo premio di Most Valuable Player in carriera, dopo averlo già sfiorato più volte negli ultimi anni, in particolare nel 2016 e nel 2017, in cui si è piazzato in entrambi i casi secondo, rispettivamente dietro Stephen Curry e Russell Westbrook. La stella degli Houston Rockets, reduce da una superlativa annata da 30.4 punti, 5.4 rimbalzi e 8.8 assist a partita, batte la concorrenza di due colossi del calibro di LeBron James ed Anthony Davis.

 

Ben Simmons, Rookie of the Year

 

ROOKIE OF THE YEAR – Ben Simmons: Partito con i favori del pronostico, nonostante la concorrenza di Donovan Mitchell e Jayson Tatum, il talento dei Philadelphia Sixers si vede premiare un’ottima stagione, chiusa con 15.8 punti, 8.1 rimbalzi e 8.2 assist per gara, dopo aver saltato interamente l’anno da rookie in seguito alla frattura del quinto metatarso del piede destro. 

 

Rudy Gobert, Defensive Player of the Year

 

DEFENSIVE PLAYER OF THE YEAR – Rudy Gobert: Anche per il centro francese si tratta del primo trionfo in carriera. Il classe ‘92 è stato uno dei principali protagonisti della clamorosa cavalcata degli Utah Jazz verso il quinto posto finale ad Ovest, con il suo rientro dall’infortunio che ha permesso ai suoi di cambiare marcia. Con ben 2.3 stoppate di media per partita, Gobert vince il premio ai danni di Anthony Davis e Joel Embiid.

 

Lou Williams, Sixth Man of the Year

 

SIXTH MAN OF THE YEAR – Lou Williams: Per lui non si tratta di una prima volta, ma l’emozione è comunque enorme. La guardia dei Los Angeles Clippers viene scelta come miglior giocatore in uscita dalla panchina per la seconda volta nel corso della sua carriera, dopo aver già trionfato nel 2015, quando indossava la maglia dei Toronto Raptors, in virtù di numeri decisamente incredibili: per lui 22.6 punti, 2.5 rimbalzi e 5.3 assist. Dietro di lui si piazzano il campione uscente Eric Gordon, suo ex compagno di squadra, e Fred VanVleet. 

 

Victor Oladipo, Most Improved Player

 

MOST IMPROVED PLAYER – Victor Oladipo: Il trionfo della guardia degli Indiana Pacers sembrava già da tempo piuttosto scontato, nonostante la concorrenza di Clint Capela e Spencer Dinwiddie. L’ex Oklahoma City Thunder, infatti, ad Indianapolis è riuscito a compiere un impressionante salto di qualità, diventando anche un All-Star e chiudendo la stagione con 23.1 punti, 5.2 rimbalzi, 4.3 assist e 2.4 palle recuperate per partita. 

 

Dwane Casey, Coach of the Year

 

COACH OF THE YEAR – Dwane Casey: Esonerato dai Toronto Raptors in seguito allo sweep subito ad opera dei Cleveland Cavaliers nelle semifinali di Conference per il secondo anno consecutivo, nonostante una regular season dominata dall’inizio alla fine (primo posto ad Est con un record di 59 vittorie e 23 sconfitte, il migliore della storia della franchigia canadese), Casey inizierà la sua nuova avventura con i Detroit Pistons da allenatore dell’anno, battendo la concorrenza di Brad Stevens e Quin Snyder. 

 

Daryl Morey, Executive of the Year

 

EXECUTIVE OF THE YEAR – Daryl Morey: Il general manager degli Houston Rockets succede a quello dei Golden State Warriors Bob Myers, vincendo il premio di Executive of the Year: con l’innesto di un fuoriclasse qual è Chris Paul, strappato ad una concorrenza foltissima, i Razzi sono riusciti a fare addirittura meglio dello scorso anno, piazzandosi al primo posto nella Western Conference col miglior record della loro storia (65-17) ed arrivando a mettere seria pressione ai campioni in carica dei Golden State Warriors, oltre a risultare la miglior squadra della lega.

 

Dikembe Mutombo, Sager Strong Award

 

Da segnalare, inoltre, le vittorie di Jamal Crawford, Kevin Durant, Kemba Walker, Amir Johnson e Oscar Robertson, che si aggiudicano rispettivamente il Teammate of the Year, il Community Assist Award, lo Sportmanship Award (secondo consecutivo), l’Hustle Award e il Lifetime Achievement Award. Il Sager Strong Award finisce nelle mani di Dikembe Mutombo, premiato per il suo impegno nel sociale e la costruzione di ospedali nel suo paese natale, la Repubblica Democratica del Congo. Tra i premi assegnati dai fan, invece, Russell Westbrook trionfa nella categoria Best Style e LeBron James nella Giocata dell’anno, il canestro decisivo sulla sirena del secondo overtime nella gara vinta per 140-138 dai suoi Cleveland Cavaliers contro i Minnesota Timberwolves lo scorso 8 febbraio, e nell’Assist dell’anno. Kyrie Irving viene premiato con l’Handle of the Year, Anthony Davis per la Stoppata dell’anno e Giannis Antetokounmpo per la Schiacciata dell’anno, quella sopra la testa di Tim Hardaway. 

 

Joel Embiid, uomo copertina del videogioco NBA Live 19

 

Nel corso dell’evento, inoltre, viene annunciato che Joel Embiid sarà sulla copertina del videogioco NBA Live 19, che uscirà il prossimo 7 settembre per PlayStation 4 e XBox One e si esibisce il noto rapper Travis Scott, che canta tre delle sue canzoni più celebri: Watch, Butterfly Effect e Goosebumps.