A inizio free agency, la decisione di LeBron James di firmare un quadriennale da 134 milioni di dollari con i Los Angeles Lakers ha di fatto posto fine all’era vincente del Prescelto ad Est, laddove, tra Miami Heat e Cleveland Cavaliers, si è aggiudicato ben nove titoli di Conference, di cui otto consecutivi. 

 

Per tanti anni, dunque, le corazzate della Eastern Conference hanno dovuto vedersela con le squadre di The King per accedere alle Finals, con il nativo di Akron che negli ultimi otto anni non è mai sceso dal trono di Est: la notizia del suo passaggio ad Ovest, in questo senso, farà felici le contender della costa opposta, tra cui i Boston Celtics, i Philadelphia Sixers e i Toronto Raptors.

 

Ad essere felici, però, sono anche e soprattutto i Los Angeles Lakers, che con il colpaccio LeBron James tornano ad avere grandi ambizioni in una lega in cui, negli ultimi cinque anni, in particolar modo dopo il ritiro di Kobe Bryant, avvenuto nel 2016, hanno recitato il ruolo di spettatori, tra clamorose eliminazioni ai playoff e mancate qualificazioni alla post season.

 

Il ritorno di un glorioso campione nella città di Los Angeles permette ai gialloviola di poter tornare a competere in ottica playoff, anche se il roster a disposizione di coach Luke Walton, James a parte, appare ancora piuttosto acerbo per puntare al titolo o, quantomeno, al raggiungimento delle Finali di Conference, nonostante il compito sia piuttosto arduo in una Western Conference sempre più competitiva.

 

In attesa della free agency dell’estate 2019, in cui saranno tanti i nomi di fuoriclasse che quasi sicuramente cercheranno un’altra squadra (tra i tanti, Kevin Durant, Kawhi Leonard, Kyrie Irving, Jimmy Butler, Klay Thompson e DeMarcus Cousins), i Lakers hanno deciso di non mettere sotto contratto altre stelle, riempiendo il roster di veterani firmati per un anno a cifre più che sostenibili (JaVale McGee, Lance Stephenson, Rajon Rondo e Michael Beasley).

 

Oltre a LeBron James, infatti, sembravano ad un passo dall’approdo in gialloviola anche Paul George, che da anni ormai è accostato ai Lakers, e uno tra Kawhi Leonard e DeMarcus Cousins: il primo ha rinnovato per quattro anni a 137 milioni di dollari con gli Oklahoma City Thunder, il secondo è stato ceduto dai San Antonio Spurs ai Toronto Raptors e il terzo ha firmato un annuale da 5,3 milioni con i Golden State Warriors. 

 

Poco male per i losangelini, che si consolano con il miglior giocatore della lega, per il quale qualsiasi squadra avrebbe fatto carte false. I Lakers, del resto, hanno battuto una folta concorrenza per ingaggiare LBJ, conteso i particolar modo da Houston Rockets e Philadelphia Sixers. In merito alla possibilità di scegliere una di queste due squadre, il diretto interessato ha ammesso di essere stato tentato da entrambe.

 

“Ho pensato a lungo alla possibilità di giocare con Chris e Harden a Houston oppure con Ben ed Embiid a Philadelphia. La mia non è stata una decisione semplice e repentina”, ha dichiarato il nuovo numero 23 dei Los Angeles Lakers, che per la prima volta nel corso della sua carriera giocherà nella Western Conference.