La NBA è una lega piuttosto competitiva e combattuta ed ha tra i suoi protagonisti numerosi giocatori che spesso e volentieri si mettono in evidenza non soltanto per i propri gesti tecnici, ma anche e soprattutto per i loro atteggiamenti sopra le righe, che li fanno finire nell’occhio del ciclone.

 

Tra coloro che si trovano spesso al centro di polemiche, spicca Draymond Green, uno che nel corso della sua carriera ha collezionato una miriade di falli tecnici e svariate espulsioni. Vincitore del premio di Difensore dell’anno nel 2017, il leader carismatico dei Golden State Warriors, maestro dell’arte del trash talking, ha recentemente parlato delle provocazioni rivolte ai tanti campioni fronteggiati sin qui sul parquet, tra cui Tim Duncan. 

 

“Uno dei giocatori che non hanno mai reagito alle mie provocazioni è Tim Duncan. Ricordo che nel corso del mio anno da rookie cercai di punzecchiarlo, ma rimase immobile come un albero e non aveva alcuna espressione, così decisi di non dirgli più nulla. Oltre a ciò, da quel momento lo aiutavo a rialzarsi ogni volta che cadeva, proprio come se giocasse in squadra con me”, ha dichiarato in merito il numero 23 dei Warriors. 

 

Cinque volte campione NBA, due volte MVP della regular season e tre volte MVP delle Finals con i San Antonio Spurs, Duncan è stato uno dei giocatori più iconici e rappresentativi della lega tra la fine degli anni ‘90 e il decennio 2000-2010, guadagnandosi il rispetto e la stima non soltanto dei suoi compagni di squadra e degli appassionati di basket, ma anche e soprattutto degli avversari, tra cui appunto Draymond Green.