Recentemente tornato a Cleveland da avversario per la seconda volta nel corso della sua carriera, la prima con la maglia dei Los Angeles Lakers, LeBron James ha lasciato i Cavs la scorsa estate – circa un anno dopo Kyrie Irving – dopo averli trascinati per la quarta volta consecutiva alle Finals, in cui non hanno potuto fare nulla per impedire lo sweep ad opera dei Golden State Warriors (4-0).

 

L’improvvisa cessione della point guard classe ‘92 ai Boston Celtics indebolì e non poco i Cavaliers nell’estate 2017, con gli arrivi di Isaiah Thomas e Derrick Rose rivelatisi insufficienti a colmare il buco lasciato dalla prima scelta assoluta del Draft 2011, anche e soprattutto in virtù dei numerosi problemi fisici di IT e dell’MVP più giovane di sempre. 

 

In molti ritengono che sia stata proprio la partenza di The Uncle Drew a convincere LeBron James a lasciare per la seconda volta, stavolta definitivamente, i Cleveland Cavaliers, con questi ultimi che hanno provato ad accontentarlo ingaggiando il suo storico amico Dwyane Wade, protagonista con lui di ben due titoli in quattro anni con la maglia dei Miami Heat, ma Flash non si è mai adattato in Ohio, decidendo di tornare in Florida prima della trade deadline di febbraio.

 

In merito all’addio anticipato di Irving ai Cavs, lo stesso LeBron James ha voluto dire ancora una volta la sua, stavolta parlando da “esterno”, dato che il suo rapporto con la franchigia dell’Ohio si è ormai concluso da mesi: “Kyrie aveva ancora due anni di contratto rimanenti, non avrebbero dovuto lasciarlo andare. Le cose si sarebbero potute risolvere in maniera diverso. Chissà cosa sarebbe successo se fosse rimasto.”, ha dichiarato il quattro volte MVP, protagonista proprio al fianco di Irving dello storico titolo vinto nel 2016 in rimonta da 1-3 a 4-3 contro I Golden State Warriors.