Stagione sin qui da incorniciare per James Harden, che sta viaggiando a medie di 33.3 punti, 5.8 rimbalzi, 8.4 assist e 2.1 palle recuperate col 44% al tiro e il 39% da dietro l’arco. Il Barba, inoltre, ha trascinato i suoi Rockets a una striscia di cinque vittorie consecutive, ben dieci nelle ultime undici gare disputate.

Senza l’apporto del compagno di backcourt Chris Paul, l’MVP in carica ha asfaltato da solo alcune delle migliori difese della lega (Spurs, Thunder e Celtics tra queste), segnando 41 o più punti in faccia a difensori del calibro di Paul George, Marcus Smart e Jrue Holiday.

Nelle ultime dieci partite, Harden ha messo a referto cifre a dir poco spaventose: 40.8 punti, 6.8 rimbalzi, 8.9 assist e 2.2 palle recuperate col 44% dal campo e il 41% dalla lunga distanza, andando ben sei volte oltre i 40 punti, di cui quattro consecutive, e segnando almeno 30 punti in tutte e dieci le occasioni.

Il Barba, inoltre, ha battuto il record di Oscar Robertson per gare consecutive con almeno 35 punti e 5 assist, issandosi a quota 8, e ha eguagliato Steph Curry per partite consecutive con almeno 5 triple a bersaglio (7).

La risalita degli Houston Rockets (attualmente quarti a Ovest con 21 vittorie e 15 sconfitte), dunque, è anche e soprattutto merito di un Harden stratosferico e attualmente capace di fare meglio della passata stagione, in cui conquistò il primo premio di MVP della sua carriera.

Ripetersi non sarà semplice, ma The Beard è uno dei giocatori più famosi per l’estrema fiducia nelle proprie potenzialità e crede seriamente nelle possibilità di bissare l’ambito traguardo. “Sono ampiamente in corsa per l’MVP e lotterò fino alla fine per rivincerlo. Sono certo di poterlo fare.”, ha dichiarato il numero 13 dei Rockets.