I ragazzi di Duke, di cui parlerò in questo primo articolo (diviso in 2 parti), vanno considerati non solo per quello che stanno dimostrando al college ma anche per il loro passato; perché coach K ha affidato loro compiti diversi all’interno della squadra per farli coesistere assieme e sfruttare al massimo i loro punti di forza. Questo influenza anche le loro statistiche che in certi casi possono non rappresentare ciò che sanno veramente fare in un campo da basket. Cam Reddish per esempio all high school era l’uomo più importante nella squadra come del resto anche Zion, RJ e Tre, però adesso quello che gli viene chiesto è sostenere Zion e RJ, i quali sono i principali indiziati in attacco, ciò non significa che delle volte non possa essere lui, lo stesso Reddish, che guida la squadra, sopratutto nel clutch. Tre Jones, fratello minore di Tyus (anche lui ha frequentato il college di Duke e ha vinto anche un titolo ed il premio come miglior giocatore delle final four), sa benissimo che il suo compito non è quello di segnare, ma quello di mettere in ritmo i compagni, sopratutto i 3 sopracitati, e di far funzionare la squadra in qualunque situazione. Senza il loro playmaker Duke non gioca allo stesso modo, quindi il lavoro che fa Tre non si legge direttamente nel suo tabellino, ma in quelli di tutta la squadra. Certe cose che fa, ovviamente può farle perché ha dei compagni di un certo livello ed ognuno di loro è conscio del proprio compito e cerca di farlo al meglio, senza andare fuori dal proprio ruolo per farsi notare dagli scout; perché il loro obiettivo è uno solo: vincere in Marzo.

Zion Williamson Duke Freshman ALA 201cm 130kg

22 ppg 9.3 rpg 2.3 apg

Zion è forse il prospetto più atteso, o comunque quello più conosciuto (2,3 milioni di follower su instagram), da parecchi anni. Un ammasso di 130 kg di muscoli che generano una potenza straordinaria, un agilità da far invidia a tutti ed un controllo del corpo fantastico fanno di lui il perfetto indiziato per la numero 1 al prossimo Draft. Domina il basket collegiale con una facilità impressionante, riesce sempre ad arrivare al ferro, anche contro i centri avversari, inoltre vicino all’anello ha un tocco morbidissimo, come se non bastasse fluttua, letteralmente, in aria arrivando spesso e volentieri con la testa al ferro, se non oltre. Questo atletismo si traduce anche a rimbalzo sia difensivo sia offensivo, dove ha un secondo salto fulmineo che gli permette di prendere e segnare i suoi, rari, errori. In difesa, se motivato, è insormontabile data la stazza e la velocità con cui si muove; inoltre è un abile stoppatore sia al ferro con doti di rim protector, sia anche nei tiri lontani da canestro. Williamson domina nel college basket senza praticamente avere un ruolo ben definito e senza una dimensione offensiva e difensiva precise, è sottodimesionato per essere un lungo, ma ha un gioco troppo concentrato nel pitturato per essere un ala piccola; sia chiaro questo non è assolutamente un problema, ma ciò indica che il giocatore è ancora, se non tutto, in gran parte da costruire ed è forse questo che fa gola a tutte le squadre NBA. Essendo da formare ha anche delle lacune, quella che risalta di più è quella al tiro; quest’anno è migliorato al tiro da 3 e se lo prende con più confidenza rispetto all high school, in cui era praticamente inesistente. Tuttavia è vero che si sente più a suo agio oltre l’arco, ma qualche airball non manca; inoltre il jumper dalla media non è nel suo arsenale offensivo ora come ora. Dei motivi per il mancato sviluppo di questa parte del suo gioco potrebbero essere: la mancanza di sfide, ovvero al liceo ne metteva tranquillamente 40 quando voleva senza bisogno di tirare, inoltre la sua struttura fisica non gli facilita il tiro; difatti tutti quei muscoli possono rendergli un po’ complicati certi tipi di movimenti, da qui una meccanica, non ci è dato sapere se per lacune nell’insegnamento o proprio per questo motivo oppure un mix di questi, rivedibile. Un altro difetto è che delle volte si fa battere troppo facilmente dall’uomo, cosa che per un giocatore con le sue doti fisiche ed atletiche non dovrebbe succedere. Detto questo Zion ha la possibilità di essere un “generation player” ovvero un giocatore unico nella sua generazione, anche se c’è un giocatore che per certe caratteristiche assomiglia al numero 1 di Duke; è il 23 dei Lakers e non può essere altrimenti con un fisico del genere; anche se per il suo stile di gioco assomiglia al Blake Griffin da rookie. Insomma ci sono molte aspettative su questo ragazzo che anche se non sfruttasse tutto il suo potenziale diventerà comunque un buon giocatore, ma se lo realizza probabilmente farà la storia sia della/e franchigia/e per cui giocherà, ma anche della dell’intera NBA.

Tre Isiah Jones Duke Freshman Playmaker 188 cm 83 kg

8.5 ppg 3.5 rpg 5.4 apg

Unico giocatore, delle sua annata, capace di fare triple doppie da 30 punti 10 rimbalzi e 10 assist all high school. Coach K gli ha affidato le chiavi della squadra dal primo minuto ciò implica il fatto di dover orchestrare la squadra e dirigerla sia in attacco sia in difesa. Playmaker molto abile nell’impostazione delle azioni, sa distinguere le situazioni in cui c’è bisogno di ragionare e quelle in cui bisogna agire un po’ più istintivamente; questo è frutto, anche, di un talento naturale in questo sport. È l’animo della squadra, è la scintilla che accende il fuoco, innesca nei compagni quello spirito combattivo che già hanno ma con lui viene fuori al meglio; ciò si vede benissimo in difesa nella quale ci mette molta energia, sopratutto nel pressing tutto campo 1-2-2 di Duke, in cui è lui che asfissia il portatore di palla avversario. I suoi punti vengono principalmente da entrate o tiri da 3 dagli angoli, difficilmente si mette in proprio per crearsi un tiro perché sa che non è quello di cui la squadra ha bisogno. È un ottimo rimbalzista per la sua posizione, rimbalzi che si trasformano in contropiedi grazie alla sua visione e alle sue doti da passatore, sia lob che passaggi a tutto campo. Uno dei punti di domanda è il suo fisico, buono e abbastanza robusto per la sua altezza, ma non abbastanza per l’ NBA; quindi un periodo di rafforzamento generale è quasi doveroso per vedere al meglio le sue vere potenzialità in un campo da basket. Essendo il suo compito un po’ limitante, nel senso che deve fare determinate cose per mettere la sua squadra in condizione di vincere, è difficile pronosticare il suo impatto reale in una squadra NBA; potrebbe essere una steal del Draft, e quindi diventare un giocatore determinante anche in una squadra da titolo, come potrebbe diventare un giocatore abbastanza comune e non essere mai un All-Star cosa che potrebbe diventare se sfrutterà tutto il suo potenziale.