Negli ultimi anni, la tendenza a unirsi a squadre già pronte per vincere è aumentata in maniera esponenziale, tanto che non sono pochi i cosiddetti “superteams”, ossia le franchigie che hanno la fortuna di poter schierare un elevato numero di superstar in campo.

Basti pensare ai Golden State Warriors, che incarnano appieno il sopracitato concetto di “superteam”: i campioni in carica, infatti, quest’anno sono diventati la prima squadra nella storia ad avere cinque All-Stars in quintetto: Steph Curry (due volte MVP), Klay Thompson, Kevin Durant (già MVP della regular season e due volte delle Finals e dell’All-Star Game), Draymond Green (Difensore dell’anno nel 2017) e DeMarcus Cousins, ritenuto da molti il miglior centro della lega.

Se Curry, Thompson e Green sono stati magistralmente selezionati, rispettivamente, ai Draft 2009, 2011 e 2012, però, Durant e Cousins sono approdati alla corte di Steve Kerr con Golden State già al comando della lega: il primo ha firmato con i Warriors nell’estate 2016, immediatamente dopo il ko dei suoi Oklahoma City Thunder nelle finali di Conference proprio contro i californiani (4-3), mentre il secondo ha firmato un contratto a poco più di 5 milioni la scorsa estate.

Se unirsi a squadre stellari per aumentare le proprie possibilità di mettere in bacheca almeno un titolo sembra ormai diventata la prassi, c’è anche chi si oppone a questa logica e tiene fede alla propria squadra, seppur inferiore rispetto alle contender meglio strutturate.

Rientra in quest’ultima categoria Damian Lillard, stella e principale punto di riferimento dei Portland Trail Blazers: nonostante il prossimo 15 luglio spegnerà 29 candeline, infatti, Dame non sembra aver intenzione di lasciare la franchigia dell’Oregon per coronare i suoi sogni di vittoria.

“Certo che il mio obiettivo è vincere un titolo, ma ci sono tante altre cose che valgono di più, come ad esempio la riconoscenza verso la propria squadra e i suoi tifosi. Non sono uno di quelli che lascerebbe la propria squadra soltanto per vincere un anello.”, ha dichiarato la point guard dei Portland Trail Blazers.

Questi ultimi hanno selezionato Lillard con la sesta scelta assoluta al Draft 2012: da quell’anno, i Blazers si sono qualificati in ben cinque occasioni su sei ai playoff (quest’anno arriverà quasi sicuramente la sesta di fila), pur non riuscendo mai ad andare oltre le semifinali di Conference (2014 e 2016) e venendo eliminati in tre occasioni al primo turno (2015, 2017 e 2018).

Oltre alla stagione attualmente in corso, Lillard ha altri due anni di contratto con Portland, dopodiché sarà unrestricted free agent (nell’estate 2021) e potrà scegliere autonomamente il proprio futuro: stando alle sue parole, però, l’unica strada che avrà intenzione di percorrere sarà quella che porta al Moda Center.