Gli Houston Rockets si lasciano immediatamente alle spalle la sconfitta di misura subita all’Air Canada Centre contro i Toronto Raptors pochi giorni fa, travolgendo i Dallas Mavericks nel derby texano andato in scena all’American Airlines Center. Nonostante l’assenza di James Harden, tenuto a riposo a scopo precauzionale da Mike D’Antoni in virtù di un lieve problema al ginocchio ed in vista della gara in programma stanotte contro i San Antonio Spurs, gli ospiti riescono ad imporsi con estrema facilità contro una squadra, quella di Rick Carlisle, che ormai non ha più obiettivi in questo scorcio finale di regular season, essendo attualmente appaiati al terzultimo posto. Il 105-82 finale permette a Houston di blindare il primato ad Ovest, anche e soprattutto grazie alla seconda sconfitta consecutiva dei Golden State Warriors, caduti sotto i colpi dei Minnesota Timberwolves al Target Center.

 

HOUSTON ROCKETS

 

CHRIS PAUL: 7,5

L’assenza di James Harden lo carica di maggiori responsabilità e lui, da buon leader, non si risparmia, mettendo a referto una doppia doppia da 24 punti, 5 rimbalzi e 12 assist, tirando col 50% dal campo (9/18) e col 57,1% da dietro l’arco (4/7).

ERIC GORDON: 7,5

Parte in quintetto in sostituzione di Harden, offrendo ancora una volta una prestazione degna di nota, l’ennesima di un’annata piuttosto positiva per lui: il Sixth Man of the Year in carica sigla 26 punti (56,2% dal campo con 9/16 e 54,5% da tre con 6/11), risultando il miglior realizzatore tra le fila degli ospiti.

GERALD GREEN: 6,5

Il nativo di Houston segna 13 punti (miglior scorer della second unit dei suoi), tirando col 38,5% dal campo (5/13) e col 33,3% dalla lunga distanza, facendo registrare anche 6 rimbalzi catturati, un assist e una palla recuperata, dando dunque un contributo piuttosto positivo nell’agevole successo dei Rockets.

JOE JOHNSON: 6,5

Data l’indisponibilità di Harden, D’Antoni gli concede un buon minutaggio e lui ne approfitta alla grande, mettendo a referto 12 punti, 5 rimbalzi e 2 assist in uscita dalla panchina, tirando con un buon 55,6% dal campo (5/9) e mettendo la sua notevole esperienza al servizio dei compagni.

P.J. TUCKER: 6

Resta in campo appena 20′, quanto gli basta per far registrare numeri molto positivi e dare il consueto apporto di grinta e carattere su entrambi i lati del campo: l’ex Raptors chiude con 10 punti, 4 rimbalzi, un assist, una palla recuperata, il 60% dal campo (3/5) e il 66,7% da tre (2/3).

 

DALLAS MAVERICKS

 

DENNIS SMITH JR.: 4,5

Prestazione decisamente al di sotto delle aspettative per il talentuoso rookie dei Mavs, che conclude la sua gara con appena 4 punti, 2 rimbalzi, 4 assist e una palla recuperata, fallendo tutti e tre i tiri tentati da dietro l’arco e facendo registrare un deludente 16,7% al tiro dal campo (2/12).

J.J. BAREA: 5,5

Non riesce ad avere il consueto impatto positivo in uscita dalla panchina, mettendo a segno appena 4 punti con il 22,2% al tiro dal campo (2/9) e un inusuale 0/5 dalla lunga distanza, ma si riscatta parzialmente servendo la bellezza di 13 assist vincenti ai compagni.

DIRK NOWITZKI: 6

Il prossimo 19 giugno compirà 40 anni, ma per tanti aspetti non sembra affatto accusare l’inesorabile trascorrere degli anni: nel derby con i Rockets sigla 13 punti, cattura 6 rimbalzi e mette a referto anche un assist e una stoppata, tirando con un buon 45,4% dal campo (5/11). Tutt’altro che incisivo, invece, da dietro l’arco (16,7% con 1/6).

HARRISON BARNES: 5,5

Offre il suo contributo alla causa con 14 punti, 5 rimbalzi e 3 assist, ma da un giocatore del suo calibro ci si aspetta qualcosa in più, anche e soprattutto in termini di efficienza al tiro. L’ex Golden State Warriors chiude col 25% dal campo (4/16), risultando leggermente più preciso dalla lunga distanza, col 33,3% (2/6).

DWIGHT POWELL: 6,5

Miglior realizzatore dei suoi con ben 20 punti, fa registrare anche 5 rimbalzi catturati e una palla recuperata, risultando praticamente infallibile al tiro (81,9% dal campo con 9/11 e 100% da dietro l’arco con 1/1). Una delle poche note liete in una delle tante serate da dimenticare per Dallas.