E’ giunta l’estate della verità: mancano pochi mesi ed il mondo dell’NBA (e non solo) è pronto ad ascoltare la “Decision Part Two”.
Il protagonista è sempre lui, Lebron Raymone James, per tanti semplicemente King James.
L’ala dei Cleveland Cavaliers è di fronte all’ennesimo bivio della sua carriera, come successe proprio 8 anni fa, ma in situazioni e prospettive decisamente diverse.
La “First Decision” avviene in un contesto in cui Lebron, dopo 7 anni a Cleveland, non ha ancora vinto veramente nulla (oltre che a premi individuali) ed il contesto gli sta troppo stretto: “The King” vuole vincere.

Cleveland non può garantirgli una squadra da contender per il titolo e dopo anni di fallimenti e sconfitte cocenti, Lebron passa ai più blasonati Miami Heat di Dwayne Wade e Chris Bosh.
Il numero 23 si porterà a casa 2 anelli, 2 MVP della Regular Season, 2 MVP delle Finals, 2 MVP dell’All Star Game e innumerevoli premi individuali.
Per il Re però non è abbastanza: vuole vincere a casa sua e in mezzo alla sua gente, così nel 2014 torna ai Cleveland Cavaliers.
Sappiamo tutti come è andata la storia: vittoria dell’anello nella stagione 2015/2016 e consacrazione come nei 3 migliori giocatori di sempre.

Arriva l’annata 2017/2018, l’ultima del contratto stilato con i Cavalieri.
Nonostante i numeri della Regular Season siano stratosferici e ci parlano di un giocatore che da solo sia ancora dominante (27.7 punti 8.7 rimbalzi 9.2 assist di media a partita), Lebron alla fine di quest’anno compirà 34 anni e si appresta alla fase conclusiva della sua indimenticabile carriera.
Gli attuali Cleveland Cavaliers non sono più la corazzata vincitrice del titolo nel 2015: tanti, forse troppi i cambiamenti avuti nel roster dall’anno dell’anello sino a ora.

LA CITTA’ DELL’AMORE FRATERNO PER IL RE?

L’estate burrascosa dell’addio di Kyrie Irving in direzione Boston, il fallimento di Derrick Rose in maglia Cavaliers, i continui scambi tra giocatori di fascia media tra cui George Hill, Joe Crowder, Rodney Hood, solo per citarne alcuni, e la convinzione che nonostante i continui cambiamenti, qualcosa non vada.
Scelte societarie discutibili e la confusione che regna a Cleveland potrebbero mettere dubbi sulla permanenza del Re in Ohio.
Le voci di corridoio parlano di un Lebron volenteroso a cambiare aria per tentare l’assalto all’anello con una squadra che gli dia più certezze per la vittoria finale e Cleveland momentaneamente non ne da.
L’ambiente NBA si è smobilitato per accogliere il Re: diverse franchigie stanno cercando da tempo di liberare spazio salariale pur di avere Lebron nel proprio roster ed offrigli una soluzione adatta alla sua ambizione.
I nomi più chiacchierati negli ultimi mesi sono i soliti: Lakers, Philadelphia, Houston, San Antonio, New York Knicks.
Virali sono diventati i messaggi social o le campagne Pro Lebron nelle varie città come ad esempio Philadelphia e Portland e le voci di mercato si fanno sempre più insistenti giorno dopo giorno.

Tra quelle che sta trovando più fondamento e conferme è di vedere il Re con la casacca dei Philadelphia 76s.
Da tempo stanno trapelando sempre più voci al riguardo, ultima in ordine di tempo è quella della guardia dei Portland TrailBlazers CJ McCollum che esprime così il suo parere tramite il suo podcast:

 

“(Lebron James) Ha sempre calcolato le sue decisioni sin alla sua giovinezza. Ben [Simmons] è il suo ragazzo. Ben è un membro di Klutch Sports, quindi anche questo potrebbe giocare un fattore.

Philly è nella Eastern Conference. LeBron è da sempre un appassionato della Eastern Conference e lo ha dimostrato nel corso della sua carriera su quello che sembra essere il suo EZ-Pass alle Finals.

Penso che sia una possibilità più grande di quanto la gente pensi. Non sono sicuro che abbiano lo spazio salariale per questa operazione. Ovviamente, hanno un sacco di ragazzi e diverse offerte riguardanti i rookie in questo momento. Ma avrebbero bisogno di avere altri tiratori là dentro se vogliono portare Bron dentro.”

 

Opinioni interessanti quelle proposte dalla guardia di Portland e che fanno ragionare gli appassionati.
Philadelphia si trova nella Eastern Conference, quindi in un ambiente che il Re conosce bene dato che ha passato l’intera carriera ad Est tra Cleveland, Miami e quindi ipoteticamente Philadelphia.
Conference sicuramente più “semplice” e meno agguerrita rispetto al selvaggio Ovest dove ogni anno la sfida ai playoff è sempre più serrata ed equilibrata.
Lebron secondo molti, preferirebbe un acceso alla Post Season molto meno impegnativo.

Spunto interessante è anche quello relativo al giovane Ben Simmons, prossimo probabile vincitore del Rookie of the Year e nuovo volto di Philadelphia.
Il ragazzo è rappresentato dalla Kluch Sports, etichetta fondata dall’agente Rich Paul il quale rappresenta gente del calibro di Eric Bledsoe, John Wall, il già citato Simmons e Lebron James.
Il comune agente tra i 2, potrebbe facilitare il trasferimento di LB23 in Pennsylvania, in più l’ottimo rapporto che hanno instaurato le due superstar arricchisce questa possibilità.
Molto spesso James ha elogiato il rookie australiano per le sue giocate ed il suo attitude da fuoriclasse, evento non proprio comune da parte di the King.
Questi continui avvicinamenti stanno facendo ben sperare i fan di Philadelphia che oltre a questi rumours e dichiarazioni, possono contare di uno spazio salariale che dalla prossima stagione potrà essere disponibile all’acquisizione del numero 23 dei Cleveland Cavaliers.
I contratti (ricchissimi) in scadenza di JJ Reddick, Amir Johnson e Booker permetterebbero a Philadelphia una buona base da cui partire per il progetto James, senza contare i tanti giovani con stipendi molto bassi e firmati al primo anno di professionismo.

Gli anni del “tanking” hanno fruttato a Phila una serie di giovani tutti in rampa di lancio e contemporaneamente mantenendo un monte ingaggi molto basso rispetto alla media.
Negli anni precedenti Phila ha sempre “sacrificato” le sue stagioni pur di ricevere scelte appetibili al primo giro di ogni draft, facendo infuriare tifosi e appassionati per i continui record negativi.
Dopo anni di attesa, sembra sia giunto l’anno X e le tante pick di ogni draft stanno dando i frutti sperati.
Joel Embiid, terza scelta al draft 2014, si sta confermando come uno dei migliori centri della lega, sia dal punto di vista tecnico che carismatico
Ben Simmons, dopo un anno in purgatorio, sta completando la sua prima stagione da rookie con numeri spaziali.
Markelle Fulz, dopo i problemi alla spalla che lo hanno tormentato da inizio anno, sembra esser tornato in condizione e si sono visti alcuni lampi della sua classe.
Lebron si unirebbe a questo gruppo di giovani smaliziati pronti a prendersi il palcoscenico dell’NBA e l’apporto e l’esperienza del Re non possono altro che giovare alla squadra.
Si comporrebbe quindi un super team capitanato dal giocatore più forte del pianeta con a fianco i giovani più interessanti e talentuosi della Lega.
Lo spazio salariale ci potrà essere, la volontà del King pure, il progetto è interessante e la squadra già da quest’anno può essere considerata una contender.
Tutti questi tasselli sembrano agganciarsi perfettamente per mostrarci James con la maglia di Philadelphia.
Lebron si unirà al motto #TrustTheProcess?