Dopo tanti anni trascorsi ai vertici della Eastern Conference, con quattro semifinali di Conference e una finale di Conference negli ultimi nove anni, gli Atlanta Hawks sono attualmente in ricostruzione per tentare di tornare ad alti livelli il più presto possibile. Quest’anno, infatti, la franchigia della Georgia ha mancato l’accesso ai playoff dopo dieci partecipazioni consecutive alla post season, piazzandosi all’ultimo posto ad Est col terzo peggior record della lega, a pari merito con i Dallas Mavericks (24-58).

 

Per ciò che concerne il ritorno tra le grandi di Atlanta, molto dipenderà anche e soprattutto dal prossimo Draft, con la Lottery che pochi giorni fa ha sorriso agli Hawks, assegnando loro la terza scelta assoluta alle spalle di Phoenix Suns e Sacramento Kings. In quello che sarà uno dei Draft con più talenti degli ultimi anni, la squadra della Georgia dovrà fare la scelta giusta per accaparrarsi uno dei tanti futuri campioni che si affacciano al mondo NBA, dopo aver già selezionato allo scorso Draft la promettente ala grande John Collins, pescato con la diciannovesima scelta del primo turno.

 

A manifestare l’inizio di una significativa svolta in quel di Atlanta è anche l’addio, dopo cinque anni, di coach Mike Budenholzer, con l’ex assistente di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs che dalla prossima stagione guiderà i Milwaukee Bucks. Nel corso degli ultimi anni due anni, dunque, gli Hawks hanno salutato dapprima tanti giocatori, composto da giocatori del calibro di José Calderón, Ersan Ilyasova, Dwight Howard, Tim Hardaway jr., Thabo Sefolosha, Kyle Korver, Al Horford, Jeff Teague e Paul Millsap, poi il proprio allenatore Budenholzer, chiudendo di fatto un’era. 

 

Atlanta ripartirà dalla guida tecnica di Lloyd Pierce, classe ‘76 originario di San Jose e alla sua prima esperienza da head coach dopo aver lavorato come vice ai Cleveland Cavaliers, ai Golden State Warriors, ai Memphis Grizzlies e ai Philadelphia Sixers. Tra i nuovi volti che abbracciano la franchigia, però, ce n’è uno che potrebbe presto lasciarla, uno dei pochi nomi rimasti anche dopo la fine delle grandi stagioni degli Hawks: si tratta di Dennis Schröder, che quasi sicuramente saluterà la Georgia la prossima estate.

 

Arrivato ad Atlanta in occasione del Draft 2013, in cui gli Hawks lo chiamarono con la diciassettesima scelta assoluta, il playmaker classe ‘93 ha messo in mostra soltanto parzialmente il proprio talento alla corte di Budenholzer, con l’ex Braunschweig che, pur essendo riuscito a farsi valere nella lega migliore al mondo, non è ancora divenuto un fuoriclasse. Nella regular season da poco conclusasi, Schröder ha vissuto la sua miglior stagione da quando è in NBA, facendo registrare 19.4 punti, 3.1 rimbalzi, 6.2 assist e 1.1 palle recuperate per gara col 43,6% al tiro in 67 partite giocate, pur lasciando ancora a desiderare per le difficoltà da dietro l’arco (29%).

 

Il quasi 25enne ha lasciato intendere in maniera piuttosto esplicita la propria intenzione di lasciare gli Atlanta Hawks per competere ad alti livelli: “È giunta l’ora di pensare a me, voglio lottare per grandi obiettivi e vincere qualcosa di importante, non accontentarmi di stare nei bassifondi della Eastern Conference”, ha dichiarato la point guard tedesca, che ha rimosso le proprie foto con la maglia della franchigia della Georgia dal suo profilo ufficiale di Instagram e smettendo di seguire il profilo degli stessi Atlanta Hawks. 

 

Se la spaccatura con la società che lo ha accolto in NBA è ormai appurata, quel che resta da verificare è la destinazione del giocatore, che ha ancora tre anni di contratto a 15 milioni e mezzo di dollari annui con gli Hawks. Tra le squadre che potrebbero prelevarlo ci sono i Milwaukee Bucks, che però hanno da fronteggiare l’ostacolo relativo allo stipendio del giocatore, avendo già sotto contratto il playmaker Eric Bledsoe, che percepirà 15 milioni nella prossima stagione, e gli Indiana Pacers, nettamente favorita rispetto ai Cervi del Wisconsin per assicurarsi il giocatore e potrebbero convincere Atlanta cedendole in cambio Darren Collison.

 

Da non escludere, inoltre, un approdo ad Orlando, Phoenix o Brooklyn: se quest’ultima ha già due playmaker del calibro di D’Angelo Russell e Jeremy Lin, lo stesso non si può dire delle prime due, che avrebbero bisogno di una point guard affidabile e potrebbero rinunciare, rispettivamente, a Nikola Vucevic e Tyson Chandler, spedendoli ad Atlanta per convincere gli Hawks a lasciar partire Schröder, ormai separato in casa con la franchigia della Georgia.