Nel caso in cui, come appare ormai scontato, LeBron James dovesse lasciare i Cleveland Cavaliers per la seconda volta nel corso della sua carriera, la franchigia dell’Ohio potrebbe perdere anche altri pezzi che hanno tenuto unito il puzzle nelle ultime quattro stagioni, permettendo alla squadra di vincere un titolo, tra cui in particolar modo Kevin Love.

 

Arrivato nel 2014 in Ohio in seguito ad una trade tra i Minnesota Timberwolves, sua ex squadra, e i Cleveland Cavaliers, il lungo classe ‘88 si è sin da subito ritagliato un ruolo importante all’interno del sistema di gioco dei Cavs, risultando determinante sia a rimbalzo che nel tirare efficientemente dalla lunga distanza.

 

Insieme a LeBron James e Kyrie Irving, Love ha contribuito al successo di Cleveland nelle Finals 2016 contro i Golden State Warriors, sconfitti con una storica rimonta da 3-1 a 4-3, ribaltone che non si era mai verificato nella storia delle Finali NBA. Un anno prima, invece, anche e soprattutto a causa dell’infortunio dello stesso Love, i Cavaliers si arresero per 4-2 al cospetto dei Warriors.

 

Spesso e volentieri sottovalutato, un po’ come Chris Bosh tra le fila dei Miami Heat del Big Three composto dall’ex Toronto Raptors, LBJ e Dwyane Wade, Love è ormai entrato appieno nel cuore dei tifosi di Cleveland e, se LeBron James dovesse realmente fare le valigie, sarebbe uno dei pochissimi protagonisti del titolo vinto nel 2016 ad indossare ancora la maglia dei Cavs.

 

La sua permanenza in Ohio, però, è tutt’altro che scontata: un’ipotetica partenza di James, infatti, porterebbe i Cavaliers ad agire di conseguenza e, nel caso in cui questi ultimi non dovessero riuscire ad aggiudicarsi un nome top free agency (Paul George, DeMarcus Cousins e Kawhi Leonard tra i tanti), potrebbero scegliere la via della ricostruzione, ripartendo da zero.

 

In uno scenario simile, trattenere Love a Cleveland non avrebbe senso, anche e soprattutto dal punto di vista economico: il lungo di Santa Monica, infatti, ha ancora un anno di contratto a poco più di 24 milioni di dollari e inoltre potrà usufruire di una player option per il 2019-2020, che lo porterebbe ad incassare poco più di 25 milioni e mezzo nella suddetta stagione.

 

Nonostante abbia dichiarato che gli piacerebbe tantissimo restare a Cleveland, a prescindere da ciò che deciderà di fare LeBron James, il suo futuro è in mano quasi interamente al front office dei Cavaliers, che potrebbe cercare di imbastire delle trade per evitare di correre il rischio che l’attuale numero 0 dei Cavs decida di andarsene il prossimo anno da free agent, come di fatto sta per accadere con LeBron. 

 

In questo senso, Love potrebbe essere ceduto ai Minnesota Timberwolves, dove troverebbe una squadra completamente diversa rispetto a quella che lasciò nel 2014: un gruppo molto più compatto e talentuoso e dalle grandi ambizioni. Dalle parti di Minneapolis, il ritorno del lungo californiano sarebbe più che gradito, visti i rapporti più che positivi con i tifosi dei Lupi. 

 

Per far sì che l’affare vada in porto, però, Minnie dovrebbe accettare di liberarsi di Andrew Wiggins, che quattro anni fa fece parte proprio dello scambio che portò Love a Cleveland, dopo essere stato chiamato con la prima scelta assoluta al Draft 2014, e Taj Gibson. Discorso simile per i Milwaukee Bucks, tra le cui fila formerebbe una coppia devastante con Giannis Antetokounmpo e darebbe un aiuto considerevole alla squadra del Wisconsin.

 

I Cervi, infatti, fanno tanta fatica a rimbalzo e necessitano di un lungo dalle sue caratteristiche, ottimo rimbalzista ma anche in grado di aprire il campo con le sue triple. In caso di trade, a Cleveland potrebbero finire il playmaker Eric Bledsoe, già accostato ai Cavs un anno fa, in occasione della richiesta di cessione da parte di Kyrie Irving, il giovane centro Thon Maker e una prima e una seconda scelta di un Draft futuro. 

 

Love, però, potrebbe anche tornare a casa, nella sua California: i Los Angeles Lakers, infatti, qualora non riuscissero a prendere LeBron James e a formare il Big Three con Paul George e Kawhi Leonard di cui tanto si sta parlando, potrebbero puntare sul numero 0 dei Cavaliers, cedendo loro in cambio Kyle Kuzma, Josh Hart, la venticinquesima scelta del primo giro dell’imminente Draft e una futura prima scelta. 

 

Non sono da escludere totalmente, inoltre, le piste legate ad un possibile approdo di Love ai Portland Trail Blazers, con C.J. McCollum e una prima scelta al Draft in cambio per Cleveland, e ai Washington Wizards, che cercheranno quasi sicuramente di liberarsi dei pesanti contratti di Ian Mahinmi e Marcin Gortat e potrebbero proporre Otto Porter jr., la quindicesima scelta del primo turno del Draft di quest’anno e una prima e una seconda scelta di un Draft futuro per convincere i Cavaliers ad accettare l’offerta.