Inizia un nuovo capitolo della storia cestistica (e non solo) di DeAndre Jordan, che dopo dieci anni trascorsi in quel di Los Angeles, sponda Clippers, si trasferisce ai Dallas Mavericks, firmando un contratto annuale a 24 milioni di dollari. Già tre anni fa il centro classe ‘88 fu vicinissimo ai Mavs, salvo poi decidere di restare dopo essere stato convinto da coach Doc Rivers e da Chris Paul e Blake Griffin.

 

I tre insieme hanno rappresentato tanto per i tifosi dei Clippers, ma non sono mai riusciti a portare la squadra oltre le semifinali di Conference. Con la cessione di Paul agli Houston Rockets la scorsa estate e di Griffin ai Detroit Pistons prima della trade deadline, Jordan era rimasto il solo membro della vecchia guardia dei Clippers, che hanno mancato l’accesso ai playoff dopo sei anni, piazzandosi al decimo posto ad Ovest (42-40).

 

Reduce da un’annata da 12 punti e un career high di 15.2 rimbalzi di media per partita, Jordan ha deciso di non esercitare la player option da 24 milioni di dollari con i Los Angeles Clippers (che lo hanno tempestivamente sostituito con Marcin Gortat, cedendo Austin Rivers ai Washington Wizards), testando la free agency e firmando un contratto annuale con i Dallas Mavericks. Il centro nativo di Houston era stato accostato a numerose squadre prima della trade deadline dello scorso febbraio, tra cui i Cleveland Cavaliers e i Milwaukee Bucks, e qualche settimana fa aveva dichiarato che gli sarebbe piaciuto giocare nei Rockets per tornare a casa.

 

 

Pur non essendo tornato nella sua città natale, Jordan ha scelto i Mavericks anche perché Dallas è distante poco meno di un’ora d’aereo dalla sua Houston. Oltre a ciò, potrebbe aver pesato anche il ripensamento di tre anni fa, con il quasi 30enne che ha deciso di sposare una squadra desiderosa di tornare a competere per un piazzamento importante nel minor tempo possibile. 

 

Dopo numerosi anni bui, infatti, Dallas sta finalmente programmando seriamente un ritorno ad alti livelli. Il titolo vinto nel 2011 è ormai soltanto un lontano ricordo, ma le scelte di Dennis Smith jr. e Luka Doncic negli ultimi due Draft, la permanenza di Dirk Nowitzki ed Harrison Barnes e l’innesto dello stesso Jordan potrebbero permettere alla squadra guidata da coach Rick Carlisle di fare decisamente meglio delle annate recenti già a partire dalla prossima stagione. 

 

Tre anni fa, il mancato approdo di Jordan ai Mavericks sembrava aver scritto la parola fine ad una possibile avventura del dominante centro in quel di Dallas, ma le misteriose ed affascinanti strade del mercato NBA hanno fatto incontrare nuovamente le due parti in causa: da un lato un giocatore desideroso di tuffarsi in una nuova avventura dopo un decennio ai Clippers, dall’altro una franchigia in piena fase di ricostruzione che aveva bisogno di un centro affidabile ed esperto.