Dopo essere stato accostato a gran parte delle trenta franchigie NBA, tra cui Boston Celtics e Philadelphia Sixers ad Est e Los Angeles Lakers e Houston Rockets ad Ovest, LeBron James ha finalmente preso la tanto attesa “Decision” per la seconda volta nel corso della sua gloriosa carriera, firmando un quadriennale al massimo salariale da 154 milioni di dollari (3+1 OTA giocatore) con i Los Angeles Lakers. 

 

 

Questi ultimi battono una folta concorrenza, poi ridottasi progressivamente dopo la scelta dell’ex Cleveland Cavaliers di non esercitare la player option per restare un altro anno in Ohio e testare la free agency. LBJ ha incontrato, seppur non personalmente, anche i Philadelphia Sixers, ma alla fine l’hanno spuntata i gialloviola, che a questo punto possono sognare in grande e puntare ad un altro fuoriclasse, che risponde al nome di Kawhi Leonard.

 

Al pari di James, infatti, anche The Claw è in rotta con la squadra con cui ha vinto anche un titolo, ossia i San Antonio Spurs, tanto che ha richiesto al front office degli Speroni di essere scambiato già quest’estate, non avendo intenzione di rispettare il suo ultimo anno di contratto con la franchigia texana, dopo che nella stagione da poco conclusasi non ha praticamente messo piede in campo (appena 9 presenze in regular season e nessuna apparizione ai playoff).

 

Sebbene gli Spurs non vogliano cederlo ad Ovest per non rinforzare una diretta concorrente nella corsa ai playoff e i Philadelphia Sixers e i Boston Celtics abbiano gli assets adatti per provare ad imbastire una trade per portare Leonard ad Est, il fascino dei Lakers e di una nuova era in quel di L.A. è inevitabilmente una calamita per le superstar del calibro dell’attuale numero 2 di San Antonio.

 

 

Sfumato Paul George, che ha deciso di restare agli Oklahoma City Thunder, firmando un quadriennale al massimo salariale che i Lakers non avrebbero potuto garantirgli, visto che LeBron James l’obiettivo numero uno del front office dei gialloviola, questi ultimi potrebbero provare a convincere anche DeMarcus Cousins, altro pezzo da novanta di questa bollente free agency. 

 

In attesa di conoscere il futuro di Leonard e Cousins, però, a prendersi i riflettori è sempre e soltanto lui, The King, il protagonista annunciato di una free agency che, pur essendo appena iniziata, ha già regalato emozioni e sorprese a non finire. La sua firma con i Los Angeles Lakers pone fine ad una telenovela durata circa un anno, con The Chosen One che si trasferisce per la prima volta in carriera nella Western Conference, rinforzando ulteriormente l’Ovest ed innalzandone e non poco il livello di competitività, già piuttosto elevato. 

 

Nonostante abbia spento 33 candeline lo scorso 30 dicembre, LeBron James è ancora il numero uno indiscusso della lega ed ha tanta fame di vittoria. Risolto finalmente l’enigma legato al futuro del leggendario fenomeno nativo di Akron, ora l’hype attorno ai Los Angeles Lakers è schizzato alle stelle e l’interrogativo è un altro: ce la faranno i Lakers con il Re e una o due stelle al suo fianco ad interrompere l’egemonia dei Golden State Warriors nella Western Conference?

 

 

Los Angeles rappresenta una scelta piuttosto logica per LeBron James, con i Lakers che hanno intenzione di tornare subito a lottare per traguardi importanti e la città che è uno dei big markets migliori al mondo. Oltre a ciò,  in quel di L.A. il 4 volte MVP e 3 volte campione NBA potrà coniugare la sua carriera di cestista con il business, avendo molti dei suoi affari a Los Angeles.