Dopo aver scambiato il centro classe ‘84 Marcin Gortat con la guardia classe ‘92 Austin Rivers dei Los Angeles Clippers, i Washington Wizards mettono a segno due colpi importanti, firmando i free agents Jeff Green e Dwight Howard per un anno. Il primo guadagnerà il minimo salariale di 2,5 milioni di dollari, mentre al secondo andranno 5,4 milioni. 

 

Reduci entrambi da stagioni tutto sommato positive, rispettivamente con le maglie di Cleveland Cavaliers e Charlotte Hornets, con Green capace di mettere a referto 10.8 punti, 3.2 rimbalzi e 1.3 assist per gara e Howard che ha fatto registrare una doppia doppia di media da 16.6 punti, 12.5 rimbalzi, 1.3 assist e 1.6 stoppate per partita, i due restano dunque nella Eastern Conference.

 

I Wizards si stanno muovendo sin qui molto bene sul mercato, essendosi liberati dell’ingombrante contratto dell’esperto centro polacco Marcin Gortat, cedendolo ai Los Angeles Clippers in cambio della guardia Austin Rivers (un’ottima alternativa a Bradley Beal), ed avendo ingaggiato due giocatori piuttosto validi, quali appunto Jeff Green, rinforzo importantissimo per il tallone d’Achille di Washington, la second unit, e Dwight Howard, che ha dimostrato di poter dare ancora tanto alla lega. 

 

Howard era stato ingaggiato dai Brooklyn Nets in cambio di Timofej Mozgov, ma ha deciso di chiedere il buyout alla franchigia newyorkese per finire tra i free agents e scegliere liberamente la propria destinazione. Dopo essere stato accostato, tra le tante, ai Golden State Warriors e ai Los Angeles Lakers, Superman ha scelto di accettare l’offerta dei Wizards.

 

Green, dal canto suo, piaceva a tante altre franchigie, essendo un giocatore esperto e in grado di dare importanti garanzie in uscita dalla panchina, ma per lui si è trattato di una scelta piuttosto semplice, essendo nato a Cheverly, nel Maryland, ed avendo frequentato la Georgetown University, proprio nella capitale statunitense. Per lui, dunque, si tratta a tutti gli effetti di un ritorno a casa. 

 

Reduci da una stagione più complicata del previsto, in cui hanno avuto numerose difficoltà da fronteggiare sia in regular season che ai playoff ed hanno mostrato di avere evidenti lacune rispetto a due anni fa, concludendo all’ottavo ed ultimo posto valevole per l’approdo alla post season (43 vittorie e 39 sconfitte) e non andando oltre il primo turno dei playoff (ko per 4-2 con i Toronto Raptors), i Wizards potrebbero tornare a dire la loro nei piani alti della Eastern Conference, soprattutto dopo il trasferimento di LeBron James ai Los Angeles Lakers.

 

Per fare in modo che ciò sia possibile, però, John Wall dovrà esprimersi ad alti livelli dall’inizio alla fine della stagione, soprattutto dal punto di vista della mentalità e della capacità di caricarsi il peso della squadra sulle spalle, e quindi trovare anche e soprattutto una certa continuità d’impiego minata dagli infortuni ripetuti che lo perseguitano. Dwight Howard, dal canto suo, dovrà cercare di smentire chi sostiene che si tratti ormai di un giocatore finito e di una bomba a orologeria per qualsiasi spogliatoio, a causa del suo carattere fumantino.