Prestazione dopo prestazione, Ben Simmons si sta affermando come uno dei più grandi talenti che il Gioco abbia mai visto, mettendosi in mostra con delle grandi doti di playmaking che inevitabilmente rimandano a fenomeni come Magic Johnson prima e LeBron James ora. Giocatori all-around in grado di interpretare perfettamente qualsiasi dei 5 ruoli della pallacanestro grazie alle loro qualità fisiche e tecniche.                                                         

Proprio per questi motivi, addetti ai lavori, giocatori NBA e appassionati di pallacanestro stanno tessendo le lodi del giocatore di Philadelphia.

 

L’ultimo commento è proprio di un suo connazionale, Andrew Bogut, che di lui parla così: “Simmons è un fenomeno. È destinato a diventare uno dei più grandi di sempre nella storia dell’NBA.”

“Interpreta molte parti della pallacanestro in maniera egregia, ha l’atletismo e può avere un grande impatto su diverse sfaccettature del gioco. Sa come giocare nella maniera giusta ed è molto altruista.”

“Può avere una pessima giornata al tiro e nonostante questo metterà a referto 10 rimbalzi, 10 assisti e un paio di palle rubate e stoppate. Non è unidimensionale, è in grado di fare molte cose.”

“La cosa che apprezzo molto di Ben (Simmons) è che ha un corpo incredibile per quando concerne il suo atletismo e la sua apertura alare.”

 

Bogut si esprime poi sulla questione che tiene banco in queste ultime settimane: a chi assegnare il ROTY tra Ben Simmons e Donovan Mitchell?

“Non penso che ci sia nemmeno da discutere” – dice – “Mitchell sta facendo una grande stagione ma Simmons è anni luce davanti e penso che il 99% delle persone si trovi d’accordo con me. Se non dovesse vincere il premio la definirei una teoria del complotto o qualcosa di simile.”

 

Damian Lillard non è dello stesso parere: “Penso che (Mitchell) debba essere il Rookie of the year, non solo per le sue statistiche, ma anche per il suo impatto sul team. Sta guidando la sua squadra. È speciale vedere un rookie essere in grado di fare quello sta facendo lui in campo.”

“È davvero, davvero, davvero un ottimo giocatore” – dice Lillard – “Non solo per un rookie, ma proprio per un giocatore in questa lega, punto.”

 

Riguardo la questione c’è stato negli ultimi giorni un battibecco proprio tra i due diretti interessati, Ben Simmons e Donovan Mitchell.

Il giovane australiano aveva infatti recentemente dichiarato di essere “sicuro al 100% di essere il rookie dell’anno”, con la risposta piccata del rivale che non è tardata ad arrivare: prima della gara interna contro i Warriors, Mitchell ha indossato una felpa su cui era scritta la definizione di rookie descritto come “un atleta che gioca per la sua prima stagione come membro di un team professionistico.” Il motivo per cui il giocatore di Utah ha compiuto questo gesto è per il fatto che contesta a Simmons di essere oramai da due anni nel circus dell’NBA, anche se nel primo non ha disputato nessuna partita a causa di un infortunio al piede che lo ha costretto a rimanere ai box durante tutto l’arco della stagione scorsa.

Il battibecco non è finito qui, perchè è arrivata anche la controrisposta del giocatore di Phila: “Se sono queste le uniche argomentazioni a suo favore, allora sono in ottime condizioni.”

Mettendo da parte questi alterchi, è sotto gli occhi di tutti che i due rookie stiano disputando una grandissima stagione, riuscendo a portare i loro rispettivi team anche ai playoff.

 

Alcune statistiche incredibili dei due: Simmons ha realizzato ben 12 triple doppie nell’anno in corso, eguagliando e superando un mostro sacro come Magic Johnson e rimanendo dietro solo alle cifre fantascientifiche di Oscar Robertson, che nel primo anno NBA realizzò addirittura 26 triple doppie.

 

Per quanto riguarda Mitchell ha appena infranto il record delle triple realizzate durante tutta la stagione da una matricola, superando nella classifica all-time Damian Lillard, che nel 2012-13 mise a segno con Portland 185 triple. Mitchell infatti ha raggiunto quota 187 nell’ultima partita di regular season, proprio contro i Trail Blazers. È inoltre il primo rookie dopo Carmelo Anthony a guidare per punti una squadra che disputerà i playoffs.

 

Con giocatori del genere, l’unica cosa da fare è godersi lo spettacolo che offrono. Occhio a questi due!